Prevenire i tumori è possibile
Uno stile di vita sano e lo screening sono le due armi più efficaci per prevenire i tumori. Questa formula trova poi la sua declinazione specifica a seconda della tipologia di tumore, come hanno efficacemente illustrato i medici ed i professionisti sanitari intervenuti all’incontro con la cittadinanza “Prevenire i tumori è possibile”.
Oltre un centinaio le persone che sabato hanno partecipato, ponendo anche numerose domande, all’appuntamento organizzato dalla Fondazione San Pellegrino e dall’Ospedale San Pellegrino.
Dopo i saluti del sindaco di Castiglione Enrico Volpi e del presidente della Provincia Carlo Bottani, che hanno ricordato come il nosocomio locale sia divenuto un’eccellenza al servizio del territorio, dei presidenti della Fondazione Mauro Pagani e del Gruppo Mantova Salus Guerrino Nicchio, la direttrice sanitaria dell’ATS Valpadana Silvana Cirincione ha ricordato l’importanza di questi appuntamenti informativi, utili a sensibilizzare una percentuale crescente della popolazione, con l’effetto documentato di salvare un numero sempre maggiore di persone.
Nel caso del tumore mammario la verità di questa affermazione è emersa già nel primo intervento di Veronica Girardi, medico radiologo specializzata in senologia, che opera presso l’Ospedale di Castiglione. “Il tumore alla mammella è la prima causa di morte per le donne tra i 35 ed i 50 anni, e la seconda dopo i 50. Ogni anno circa 55.000 donne si ammalano (e 500 uomini). La mammografia permette di anticipare la diagnosi, con un abbassamento della mortalità del 40% nelle donne tra i 50 ed i 70 anni, consentendo inoltre un trattamento meno invasivo”.
Girardi spazza via anche due diffuse fake news: “La mammografia non è dannosa e non determina alcun significativo rischio oncologico”.
In Regione Lombardia lo screening è massivo, vengono invitate tutte le donne tra i 45 ed i 74 anni, ogni due anni. “Resta un valido alleato anche l’autoanalisi (autopalpazione), perché nel 5-10% dei casi la mammografia non rileva il tumore perché mascherato da seno denso, oppure esistono tumori a crescita rapida, capaci di raddoppiare il loro volume in 2 settimane circa”.
A specificare il percorso diagnostico delle donne, sia sintomatiche che asintomatiche, è intervenuta Susanna Carra, che presso il Green Park di Mantova gestisce il servizio di senologia: “Circa il 10% delle donne che si sottopongono allo screening viene richiamato per un controllo di secondo livello. In molti di questi casi si tratta di dubbi che però non portano ad una diagnosi di tumore”. Le indagini diagnostiche si sono nel tempo arricchite di strumenti più avanzati, anche se la mammografia rimane l’unico esame che consente di esplorare tutta la mammella con alta sensibilità: “La tomosintesi consente uno studio tridimensionale del parenchima mammario incrementando la sensibilità e la specificità rispetto alla mammografia. Si può ricorrere inoltre all’ecografia, alla risonanza magnetica o alla CEM (Mammografia con mezzo di contrasto)”. Anche Carra ricorda che il miglior modo di curare il tumore è “trovarlo quando è piccolo”.
E una volta scoperto di avere un carcinoma? Le pazienti entrano in un percorso terapeutico, al fianco del quale si collocano, oltre ai professionisti sanitari, anche gruppi di volontari come il neonato “Il Germoglio”, presentato dalla presidente Anna Nicchio. Un gruppo di ascolto e supporto psicologico creato da donne operate al seno per offrire un aiuto a quante devono intraprendere lo stesso percorso.
Chiusa la parte dedicata al tumore della mammella l’incontro è proseguito con un approfondimento sulla prevenzione del tumore alla prostata, che ogni anno colpisce circq 36.000 uomini in Italia ed è il secondo più diffuso dopo quello al polmone. Francesco Maritati, specialista in materia dell’Ospedale San Pellegrino ha spiegato con chiarezza che anche in questo caso lo screening è un grande alleato, ma non di massa perché potrebbe rilevare patologie tumorali benigne, bensì “opportunistico”, legato alla sintomatologia specifica. “Nel caso della prostata, il campanello d’allarme deve scattare quando si urina con alta frequenza, con un getto basso, e la presenza di ematuria (sangue nelle urine), anche con scarsa frequenza (basta una volta l’anno). In questi casi è consigliabile effettuare un esame del sangue, che andrà ad indagare il livello di PSA. Il PSA o antigene prostatico specifico (prostate Specific Antigene) è una proteina normalmente presente nel liquido seminale, ma valori maggiori di 4 nanogrammi per litro possono significare un carcinoma.”
A fattor comune con la prevenzione del tumore alla mammella, anche per la prostata è consigliato uno stile di vita che prevede una dieta equilibrata e ricca di antiossidanti (presenti in frutta, verdura e pesce), astensione dal fumo e dai grassi saturni, un po’ di attività fisica.
Tazio Sacconi ha relazionato sulla prevenzione dei tumori dell’apparato genitale femminile.
La dottoressa Luciana Peruzzi ha approfondito il tema della prevenzione dei melanomi e, a seguire, il dottor Enrico Bardelli ed il dottor Mauro Lippa hanno affrontato il tema della prevenzione dei tumori gastro-intestinali.
L’ultima ora è stata dedicata ad alimentazione, stili di vita e salute: si occuperanno di questo interessante argomento la dottoressa Laura Rubagotti ed il dottor Adriano Moi.
L’evento è stato arricchito da una ricca pausa di metà mattina a cura della Fondazione Casa del Giovane, ed è stato patrocinato dal Comune di Castiglione delle Stiviere.