L’ambulatorio di Chirurgia Senologica è in funzione il giovedì dalle ore 14,30.


Già dalla prima visita di Chirurgia Senologica si prende in carico la donna malata, le si comunica la diagnosi, si danno informazioni sulla malattia e vengono illustrate la necessità di eseguire ulteriori esami o il tipo di terapia chirurgica consigliata. Così facendo viene offerto un percorso di cura personalizzata ad ogni donna e ad ogni stadio della malattia

Le prestazioni erogate sono:

  • Prima Visita Chirurgica Senologica. E’ il momento di prensa in carico della donna
  • Vista Senologica di follow up. Si controllano gli esiti dell’intervento e si prescrivono eventuali nuove visite.
  • Chirurgia conservativa e oncoplastica (tumorectomia e quadrantectomia).
  • Biopsia del linfonodo sentinella. Dopo la linfoscintigrafia  si individua con una sonda a raggi gamma il linfonodo che sarebbe per primo interessato dalla neoplasia e lo sin via per esame istologico. La procedura consente di evitare alle donne che non hanno localizzazione della neoplasia ai linfonodi dell’ascella la loro completa asportazione.
  • Linfoadenectomia ascellare. L’asportazione di tutti i linfonodi dell’ascella quando è necessario.
  • Mastectomia Semplice
  • Mastectomia con risparmio di cute (skin sparing). Alle donne che devono eseguire la mastectomia con ricostruzione viene asportata solo una piccola parte della cute della mammella insieme al complesso areola-capezzolo
  • Mastectomia con conservazione del complesso areola-capezzolo (nipple-areola sparing). In donne con mammelle di dimensioni contenute e con neoplasia non in stretta vicinanza con il complesso areola capezzolo questo può essere conservato.
  • Mastectomia profilattica in donne ad alto rischio. Le donne con alterazioni genetiche che predispongono all’insorgenza di tumori mammari possono essere sottoposte ad interventi di asportazione della ghiandola mammaria a scopo profilattico.
  • Asportazioni di lesioni benigne.

Anatomia Patologica

Fornisce una diagnosi preoperatoria su cellule o tessuti prelevati .

La valutazione patologica della lesione mammaria asportata, del linfonodo sentinella e dei linfonodi ascellari consiste nella diagnosi istologica, nella definizione dei fattori prognostici e nella valutazione dell’espressione di fattori biomolecolari predittivi di risposta terapeutica, quali i recettori per l’estrogeno, il progesterone e lo stato di HER-2 per la personalizzazione della terapia.

Oncologia Medica

La terapia medica oncologica controlla  la malattia in toto agendo su tutti gli organi. I farmaci utilizzati sono diversi da paziente a paziente e la scelta è dettata proprio dalle caratteristiche biologiche e dal comportamento della malattia nella sua storia clinica.

Le grandi categorie di farmaci a disposizione sono la terapia ormonale, la chemioterapia e le, negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di “terapie bersaglio” che hanno la caratteristica di agire solo sulle cellule neoplastiche. E si associano alla chemioterapia o alla terapia ormonale.

La chemioterapia neoadiuvante può essere effettuata per ridurre le dimensioni del tumore da sottoporre successivamente  ad intervento chirurgico

Medicina Nucleare (collegamento con altre Strutture Ospedaliere)

Ricerca del linfonodo sentinella; è la metodica scintigrafica per la rilevazione del principale linfonodo di drenaggio di una lesione mammaria che consente di evitare invalidanti interventi di svuotamento ascellare.

Tecnicamente la prima fase si esegue iniettando un tracciante radioattivo in corrispondenza della lesione mammaria (colloide di albumina marcato con TC99m), seguendo poi la sede linfonodale di concentrazione. La seconda fase si esplica in ambiente chirurgico, con l’asportazione del linfonodo in precedenza individuato e la verifica istologica macroscopica.

Negli ultimi anni, si è dimostrata fondamentale la tecnologia PET-TAC che permette di valutare e stadiare correttamente ogni caso clinico ed eventualmente di controllare l’efficacia di trattamenti terapeutici.

Radioterapia (collegamento con altre Strutture Ospedaliere)

E’ uno dei capisaldi del trattamento del tumore al seno. Consiste in un fascio di radiazioni ionizzanti indirizzato sull’area dove è più alto il rischio di recidive tumorali e consente di distruggere eventuali cellule tumorali residue nella mammella operata e che non sono evidenziabili con le tecniche diagnostiche.

La sua durata dipende dalle caratteristiche e dallo stadio del tumore

Équipe

Dott. Alberto Massocco – Referente Medico Chirurgo

Dott. Alessandro Finadri – Medico Chirurgo